This is a two-years research project on a re-interpretation of the development of XVIII-century German philosophy. We aim to identify a third and independent, naturalistic and ‘scientific’ current, that evolves alongside the well-studied wolffian-metaphyisical and practical-empirical currents. Many particular and apparently secondary aspects, like medical materialism, or anti-metaphysical scientism, find a connection.

In June 2014 we are helding a German-Italian Symposium on the project theme.

Una nuova interpretazione storico-filosofica del Settecento tedesco

Descrizione generale e scopi del progetto

Nella storiografia filosofica, il Settecento tedesco è rimasto a lungo poco considerato, una fase di passaggio verso un finale kantiano e post-kantiano che rappresenta il passaggio cruciale dell'autonomizzazione della filosofia speculativa moderna. La rinascita di interesse per la filosofia pre-kantiana che si è verificata negli ultimi vent'anni si è perlopiù sviluppata, malauguratamente, sulla stessa base della concezione tradizionale, che aveva solitamente concepito la filosofia tedesca del Settecento secondo la contrapposizione di due correnti propriamente filosofiche: a) una pesante filiera metafisica (wolffiana) accompagnata da una produzione logica di impostazione non leibniziana; b) una filosofia pratica, fortemente influenzata sia dalla tradizione aristotelica, sia dall'empirismo inglese. Se un allargamento di prospettiva vi è stato, ha riguardato il complesso rapporto di questo panorama filosofico con il dibattito tra illuminismo, pietismo, pensiero religioso razionalista (neologia), pubblicistica clandestina.

Si è dunque avviato un lavoro di ricerca, nel cui solco si intende procedere attraverso sia un approfondimento, sia l’allargamento di orizzonti cui si allude nel titolo del progetto, teso a individuare e delineare nel Settecento tedesco un terzo e indipendente filone filosofico, caratterizzato da un rapporto diretto con la matematica, le scienze e la medicina del tempo, e accomunato, pur nella differenza di prospettive, da un’opzione naturalista fondamentale. Questa che chiamiamo provvisoriamente "filosofia scientifica", risponde a un carattere del tempo: nel Settecento post-newtoniano nasce proprio una forma di filosofia scientifica, spesso (ma non in Francia), la cui contrapposizione all'eredità cartesiana o, in altri casi, il richiamo ad essa, è un importante problema storiografico. Si tratta, nell'ambito tedesco, di un fenomeno più composito e di più difficile ricostruzione in termini di influenze e filiazione, rispetto alle correnti solitamente riconosciute, il che è una ragione della minore attenzione ricevuta; ma di certo vi ha contribuito anche il privilegio per tendenze filosofiche più facilmente riconducibili al profilo normale della disciplina. Tra gli elementi più promettenti da cui si è partiti per l'indagine vi sono il ruolo iniziale, oltre che di Leibniz (agli elementi naturalistici e costruttivistici scientifici della cui filosofia si ritiene di dover comunque prestare l’opportuna considerazione), di Tschirnhaus; il materialismo psicofisico; nomi pur apparentemente disomogenei come Maupertuis, Euler, Lambert, lo stesso Tetens. Su questa base è stato avviato un lavoro che porterà a un simposio italo-tedesco nel corso del 2014 e alla partecipazione alla costituzione di una rete di ricerca internazionale. Rispetto al punto di partenza del 2012, si sta procedendo in due ulteriori direzioni: la prima concerne la eco ottocentesca di tale fenomeno, in particolare nei termini dell’associazione di questioni filosofiche e prospettive biomediche nel pensiero ottocentesco e la riflessione logico-matematica nell’intreccio con la produzione filosofica. La seconda direzione concerne lo studio del rapporto tra produzione filosofica interna ed esterna al campo professionale della filosofia, e della osmosi storiografica tra le due dimensioni. Si intende inoltre approfondire l’aspetto concernente la circolazione delle idee quale catalizzatore dell’interesse in aree di intellettuali non filosofi di professione per una riflessione filosofica d’impostazione naturalistica e materialistica.

Tra gli effetti collaterali possibili di questa indagine (che ha numerosi aspetti di intreccio interdisciplinare con la storia della scienza) emerge la possibilità di rimettere in discussione la visione storiografica dell'eredità leibniziana, come pure rivedere i rapporti tra area francofona e area germanofona. Ma l'indagine ha, di per sé, un'importanza di medio periodo, perché questa dinamica settecentesca rappresenta anche la fondazione di un intreccio filosofico-scientifico che si manterrà come uno sfondo (attraverso la mediazione della generazione postkantiana non idealista) nel corso del secolo successivo e verrà a volte esplicitamente richiamato dal pensiero positivista e materialista dell'Ottocento.

Obiettivo del Progetto di Ricerca

Le principali direzioni di lavoro saranno:
* delineare i contorni di questa faccia in ombra del pensiero filosofico tedesco del Settecento, in base innanzitutto ai tratti intuitivamente comuni delle sue manifestazioni riconoscibili;
* ricostruire i contesti di filiazione, influenza, scambio, diffusione, ricezione, che diano solidità all’idea di un filone filosofico relativamente autonomo;
* porre la questione dell'internazionalità degli scambi e il rapporto con la cultura scientifica e filosofico-scientifica specialmente di area francese;
* considerare il ruolo dell'interazione di medicina e filosofia;
* la riconsiderazione della storiografia e delle interpretazioni, in particolare a) di area neo-kantiana (un esempio per tutti è Lange), b) d’indagine sulla preistoria della filosofia scientifica-analitica del Novecento, che hanno riconosciuto l'esistenza nel Settecento tedesco e nella fase di passaggio alla filosofia dell’Ottocento (si pensi a Brentano), di elementi riconducibili al nostro oggetto;
* valutare gli aspetti per cui la messa a fuoco di questo filone del pensiero filosofico tedesco del Settecento può portare a riconsiderare l'immagine della filosofia pratica e della filosofia morale della seconda metà dello stesso secolo.

Il logo è tratto da un quadro del pittore paesaggista tedesco Christoph Ludwig Agricola (1665–1724), Bewaldete Landschaft mit Reitern.

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